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Saturday, October 20, 2007

Venice Show

23/10/2007 -

Canal – Ebb and Flow, is a sculpture installation at Associazione Culturale Spiazzi by Debora Alanna. The work is about a concept of passage, and the oscillation between waning energy and fluidity in uninterrupted movement of conscious and unconscious thought. Inspired by the wake from the vapporetti, and gondolas on the canals of Venice, the movement of the boats breaking the water‘s stillness, unrelenting, moving forward distorting surfaces; the water remains unchallenged. The canal holds all surface warps and entwining penetrations, and remains an unaffected system, a way to and from somewhere. Coming or going, the surface is thrust into undulating forms. The work is a steadfast concentration on forms that do not fluctuate, that are statuesque, in that they impose stillness upon the viewer, requiring concerted enquiry. There is no geography or architecture to give it reference. This work is about movement, but does not move. It is ceremonious as a meditative offering, discovering form and content, allowing the undulations of ebbs and flows to be still for sustained viewing. The canal is the emotional space that is created by the expectant forms that have optimistically emerged as sculpture. d_alanna@yahoo.caper saperne di più sul lavoro di Debora AlannaGli eventi sono organizzati in collaborazione con il Comune di Venezia – Assessorato alla Produzione Culturale/ Cultura e Spettaco Associazione Culturale Spiazzi Castello 386530122 Venezia infospiazzi@libero.itwww.spiazzi.info Tel. +39 041 5239711

Creating Quality of Being... d_alanna@yahoo.ca

Embellish4art Canal: Ebb and Flow
Exhibition of Sculpture Friday, 26th of October, 2007 6pm
Debora Alanna



Ass.ne Culturale Spiazzi, VeneziaCanal - Ebb and Flow - Canale - Flusso e Riflusso Istallazione dell‘artista canadese Debora Alanna nella corte interna di SpiazziDal 26 Ottobre al 21 Novembre - Vernissage venerdì 26 Ottobre alle 18.30Un’installazione dell’artista canadese Debora Alanna. Il lavoro esplora il concetto di passaggio, e l’oscillazione fra il descrescere dell’energia e la fluidità in un ininterrotto movimento fra pensiero conscio ed inconscio. Tutto prende ispirazione dalla scia che le barche lasciano sui canali veneziani, quel movimento che provoca una “rottura” nell’immobilità dell’acqua, che sposta e distorce la sua superficie; un’acqua che anche se provocata non accetta la sfida. Il canale trattiene tutto l’intreccio simile ad un ordito che vi si specchia mantenendo però la sua pura inalterabilità, una via per e da qualche parte. Da o verso la superficie viene spinta nella direzione delle forme ondulate.Il lavoro è una concentrazione costante di forme non fluttuanti, statuarie, in questo esse svelano a colui che le guarda nella loro immobilità.Non c’è alcun riferimento alla geografia o all’architettura. Questo è un lavoro sul movimento ma non si muove. E’ come se scaturisse da un’offerta cerimoniale, che scopre forma e contenuto e che permette alle ondulazioni del flusso e riflusso di placarsi davanti ad un intenso sguardo. Il canale può considerarsi lo spazio emozionale che si crea dalle speranzose forme che ottimisticamente emergono e diventano scultura.

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